60 Anni di Ornella Muti, la Diva Spegne Oggi 60 Candeline
Ha debuttato al cinema a 14 anni, a 28 è salita sul palco più ambito di Hollywood per consegnare l’Oscar al miglior film straniero ed è finita anche sulla copertina di “Time”. Ornella Muti non si è fatta mancare nulla nella sua carriera che conta quasi 2000 film. L’attrice spegne oggi 60 candeline, ma il tempo per lei si è fermato. Bella e sensualissima, ha lavorato con i più grandi registi: da Damiano Damiani a Mario Monicelli.
Nata il 9 marzo del 1955, Ornella Muti è il nome d’arte di Francesca Romana Rivelli. Impara presto a convivere con due culture: quella del padre, un giornalista napoletano, e quella della mamma, una scultrice estone, che conserva la nostalgia della sua terra. Gli occhi blu cobalto e il volto di porcellana, la fanno diventare subito una diva quando esordisce nel cinema a 14 anni con “La moglie più bella” (1970) di Damiano Damiani. L’incontro professionalmente più importante è nel 1974, l’anno di “Romanzo popolare” di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi.
E se nel corso della sua carriera transiterà per Hollywood, passando dalle astronavi di “Flash Gordon” ai costumi dell’Odette di Marcel Proust in “Un amore di Swann” insieme a Jeremy Irons, Fanny Ardant, Alain Delon, le sue prove più significative resteranno quelle con i registi italiani, come Marco Ferreri. Con “L’ultima donna” e “Storie d’ordinaria follia”, ha modo di affrontare due ruoli intensi, fino all’ultimo film girato con il regista, “Il futuro è donna” (1984). E ancora “Come una rosa al naso” di Franco Rossi, con Vittorio Gassman; “La stanza del vescovo” e “Primo amore”, entrambi di Dino Risi, nuovamente al con Ugo Tognazzi; “I nuovi mostri” di Monicelli-Risi-Scola, candidato al Premio Oscar quale Miglior film straniero nel 1978. Nel 1982 viene scelta come madrina per consegnare A Los Angeles l’Oscar (di una bellezza sconvolgente, aveva 28 anni) al miglior film straniero. Tra le ultime prove un cammeo nel film di Woody Allen “To Rome with love” (2012). Nella vita è sempre stata una mamma chioccia.
Tre figlie, Naike Rivelli, Andrea e Carolina (figli dell’ex marito Federico Facchinetti). Due nipoti, Akash e Alessandro. Tra i suoi film “Il bisbetico domato” e “Innamorato pazzo” (con Adriano Celentano con cui ha avuto un flirt); “Tutta colpa del Paradiso” (Francesco Nuti), “Io e mia sorella” (Carlo Verdone, Nastro d’argento come miglior attrice protagonista), il regista la dirige anche in “Stasera a casa di Alice”; “Codice privato” (Maselli, ancora Nastro). Ornella ha recitato anche al fianco di Sylvester Stallone (in “Oscar – Un fidanzato per due figlie”), è stata diretta da Francesco Rosi in “Cronaca di una morte annunciata” con Rupert Everett e ancora nel Frullo del passero con Philippe Noiret. E’ stata protagonista dell’episodio “La domenica specialmente£ di Giuseppe Bertolucci. Ma anche tanta tv tra cui “Il conte di Montecristo” con Gerard Depardieu; con Christian De Sica il fortunato telefilm “Lo zio d’America”; “Domani” (2001) di Francesca Archibugi.
E nei prossimi giorni tornerà sul set in un horror spagnolo diretto da Fran Kapilla. Ha appena terminato le riprese da protagonista di “Checkmate” (“Scacco matto”), film inglese del regista Jason Bradbury, al suo fianco Sian Phillips e Achlam Nieober. Le cronache italiane invece sono tornate a occuparsi di lei per una vicenda che risale al 2010 (è stata condannata per i reati di truffa e induzione al falso): l’attrice, che avrebbe dovuto recitare da protagonista nell'”Ebreo”, presentò un certificato che attestava una laringotracheite e lo spettacolo, previsto il 10 dicembre di quell’anno al Teatro Comunale Verdi di Pordenone, non andò in scena. Ma negli stessi giorni apparve ad un cena in Russia accanto al presidente Putin. “Sono completamente scioccata da questa sentenza”, ha commentato l’attrice.